Elefante Rosso Produzioni è presente a Il futuro nelle mani – Artieri domani.

Stazione Futuro è la mostra che racconta l’Italia degli anni a venire. Un futuro ipertecnologico e pieno di sorprese, eppure vicinissimo a noi e già in gran parte raccontabile. Questo perché, nel chiuso di importanti centri di ricerca universitari e laboratori aziendali, ma anche in molte case e piccoli studi privati c’è già chi sta lavorando a progetti innovativi e rivoluzionari, in grado di cambiare radicalmente una parte significativa delle nostre vite e delle nostre abitudini. Nei prossimi anni, la diffusione capillare della banda larga (ultra larga nelle città) moltiplicherà le potenzialità della rete internet, favorendo il passaggio ultraveloce di una mole infinitamente vasta di informazioni e conoscenze, e offrendo nuove opportunità di comunicazione e lavoro. La domotica e l’uso di nuovi materiali trasformeranno le nostre abitazioni in “case intelligenti”, in grado di gestire autonomamente funzioni e incombenze che ora spettano a noi.
Molto avanzata, inoltre, è la ricerca nel campo delle energie alternative e pulite. Vivremo in case provviste di dispositivi atti a produrre autonomamente l’energia necessaria al riscaldamento e all’illuminazione degli edifici. Guideremo auto elettriche e silenziose, dotate di dispositivi di sicurezza sempre più sofisticati, mentre ci vestiremo di tessuti dotati di sensori che arriveranno a leggere gli stati d’animo. Nel campo della medicina, assisteremo all’introduzione di cure innovative e a bassa invasività, mentre i sistemi di prevenzione verranno perfezionati al punto che malattie oggi frequenti diventeranno rare, anche grazie all’alimentazione.

A presentare le loro scommesse sul futuro sono prestigiosi istituti pubblici (come l’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova e l’Istituto Sant’Anna di Pisa), centri di ricerca aziendali (Fiat, Enel, Eni, Telecom, Finmeccanica) e singoli inventori. È così possibile entrare in contatto con l’insieme delle idee innovative che ci cambieranno la vita, imparando a conoscerle da vicino e in profondità, e assistendo alle loro possibili interazioni.
Più che a uno spazio museale, Stazione Futuro somiglia a un’officina-laboratorio, all’interno della quale il visitatore può affrontare un percorso dai caratteri inediti. La mostra, infatti, è stata concepita come uno strumento di conoscenza, sperimentazione e condivisione: un percorso interattivo e “partecipato” che richiama i processi collettivi attraverso i quali spesso, ai giorni nostri, si crea innovazione, soprattutto nell’ambito del software e della ricerca scientifica.

Gli spazi della mostra sono organizzati intorno a una serie di elementi architettonici di forma cubica, di dimensioni stabilite sulla base della cosiddetta serie di Fibonacci (cubi dallo spigolo di un metro, due, tre, cinque, otto e tredici metri). Gli oggetti e i prototipi esposti, insieme a filmati tradizionali, infografiche, video in 3D, ologrammi e strumenti per la visualizzazione di realtà aumentate, sono disposti all’interno e all’esterno di queste strutture e formano con esse una sorta di “Città delle idee”, contraddistinta dalla presenza di piazze e suddivisa in diverse isole tematiche, visitabili secondo percorsi fluidi e non prefissati.
Un’esperienza affascinante, attraverso la quale i visitatori possono intravedere uno scorcio realistico dell’Italia che sarà.